}
Riso irrigazione a goccia

Coltivare il riso: i vantaggi dell'irrigazione a goccia

La coltivazione del riso ha sempre ricoperto un ruolo di grande importanza nel nostro paese. Da oltre 500 anni il riso è fonte di nutrimento e di occupazione per migliaia di persone. Cinquecento anni di un patrimonio storico, gastronomico, culturale e architettonico, unico nel panorama agricolo italiano ed europeo. 

Nell’ultimo decennio il tradizionale metodo di allagamento delle risaie non è più sostenibile, per molteplici ragioni climatiche e ambientali. Scopriamo insieme perchè è fondamentale cambiare approccio e scegliere l'irrigazione a goccia del riso. Ti anticipiamo due buone ragioni: risparmio idrico e riduzione delle emissioni di gas serra.

Il consumo di riso è in forte crescita in Italia 

La risicoltura si sviluppa prevalentemente seguendo il corso del fiume Po. Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna contribuiscono per il 98% alla produzione italiana 

L’Italia è leader nella produzione europea, con i suoi 218 mila ettari coltivati nel 2022 a seguire la Spagna con 56 mila ettari, Portogallo con 28 mila ettari e Francia con 11 mila ettari.  

Tra il 2012 e il 2022 si è registrato un incremento dei consumi del 34%. Le ragioni trainanti di questa tendenza positiva sono da individuare nelle proprietà salutistiche del prodotto, nel crescente utilizzo del riso come ingrediente principale per la trasformazione industriale, nel consumo di cibo etnico e nei flussi migratori di popolazioni, la cui alimentazione è basata su questo prezioso ingrediente.  

La crescita di questo mercato sembra destinata ad aumentare, le proiezioni parlano di un incremento del 14% dei consumi e di una crescita del 32% delle esportazioni nei prossimi anni. Gli agricoltori devono far fronte però alle avversità climatiche che stanno colpendo il nostro paese sempre più duramente in questi anni. 

La siccità sta mettendo a dura prova i produttori di riso 

La siccità registrata nel 2022 ha causato solamente in Lombardia, una perdita di 23 mila ettari di riso. La scarsa piovosità e le temperature superiori alla media hanno influito in modo negativo sul ciclo colturale del riso. L’elevato quantitativo di acqua richiesto dalla tradizionale tecnica dell’allagamento dei campi per la produzione del riso, unito alle limitate disponibilità irrigue, ha generato turnazioni irrigue di 15-20 giorni o in alcuni casi 30-35 giorni, rispetto ai 7 giorni richiesti in condizione di disponibilità di acqua normale. La mancata possibilità di irrigare il riso per un tempo così prolungato ha causato forti condizioni di stress idrico e termico per la coltura, che si sono tradotte in una perdita di produttività. 

La tradizionale tecnica di irrigazione delle risaie per sommersione non è più sostenibile 

La riduzione della superficie coltivata a riso unita alla perdita di produzione dovuta alla siccità ha determinato una diminuzione significativa del raccolto 2022. Parliamo di 259 mila tonnellate, il 17% in meno rispetto alla campagna 2021. 

Negli ultimi anni la disponibilità idrica per l’agricoltura è in calo anche negli areali di vocazione storica​, a causa dell’influenza del cambiamento climatico sull’accumulo di neve e sulle precipitazioni primaverili ed estive​. A questo contesto si aggiungono inoltre problemi inerenti alla qualità dell’acqua e alla salinizzazione dei suoli, i quali incidono fortemente sulla produzione​.  

“È diventato fondamentale per gli agricoltori valutare l’impiego di sistemi irrigui alternativi alla sommersione.“  

L’irrigazione del riso a goccia garantisce minore consumo di acqua e ottime rese  

Dal oltre 15 anni studiamo e applichiamo in Italia e nel resto del mondo l’irrigazione a goccia su riso. Si tratta di una tecnica innovativa che permette di: 

  • Consumare il 40% in meno di acqua, rispetto alla media nazionale. Il 70% rispetto alla media mondiale (Il water footprint di 1 kg di riso è pari a 2500 L di acqua)
  • Impiegare il 25% in meno di sostanze nutritive 
  • Produrre rese superiori per quantità e caratteristiche organolettiche del riso

La possibilità di irrigare questa coltura a goccia apre di fronte a sé nuovi scenari. Non essendoci più la necessita di preparare le camere di risaia per la sommersione, il riso può entrare a far parte di un avvicendamento colturale, con tutti i benefici che ne conseguono in termini di fertilità del terreno, biodiversità e lotta contro erbe infestanti e parassiti.  

Grazie all’irrigazione a goccia, il riso diventa a tutti gli effetti una coltura da reddito, che può essere coltivata anche in aree diverse da quelle tradizionali e sulla quale l’agricoltore può decidere di puntare anno per anno. 

irrigazione-efficiente-riso.jpg

Le emissioni di metano sono ridotte del 75-90% con la microirrigazione del riso 

Il tema della sostenibilità ambientale nel caso del riso è un altro punto di fondamentale importanza. L’impatto ambientale della coltivazione per sommersione è estremamente elevato, sia per un utilizzo importante di risorse idriche, sia per la presenza di metalli pesanti, sviluppati dalle condizioni anaerobiche della sommersione. 

La risicoltura coltivata tradizionalmente rappresenta oggi circa il 20% delle emissioni di metano antropiche: un importante gas ad effetto serra che su una scala di 100 anni, è circa 20 volte più rilevante della CO2. ​ Questo potenziale emissivo è dovuto alle prevalenti condizioni anaerobiche in questi agro-ecosistemi, il loro elevato contenuto di sostanza organica e la massiccia coltivazione del riso in tutto il mondo.  

Il quadro cambia nelle risaie aerobiche a goccia. In questi 15 anni di impiego dell’irrigazione a goccia abbiamo verificato sul campo, ​ grazie ad una campagna di monitoraggio delle emissioni da noi realizzata in Italia, India e Cina che in condizioni aerobiche le emissioni di metano si riducono del 75-90%. ​ 

Se convertissimo anche solo il 10% delle risaie attualmente in sommersione nel mondo, a favore di una gestione aerobica a goccia, sarebbe come togliere dalle strade 40 milioni di automobili.” 

Riso più buono e sano, senza metalli pesanti con l’irrigazione a goccia 

Anche per quanto riguarda la concentrazione di metalli pesanti nel riso che mangiamo, la situazione cambia radicalmente se è stato irrigato a goccia. In condizioni aerobiche l’assorbimento dell’Arsenico è inferiore al livello minimo misurabile in laboratorio e anche nel caso del cadmio si è registrata una riduzione di circa 2/3, rispetto allo stesso riso prodotto con la tecnica della sommersione. Per questo il riso irrigato a goccia risulta di migliore qualità e più salutare. 

L’investimento sulla goccia conviene con i Carbon Credits 

La drastica riduzione delle emissioni di metano grazie all’irrigazione a goccia permette di 𝗮𝗰𝗾𝘂𝗶𝘀𝗶𝗿𝗲 𝗰𝗿𝗲𝗱𝗶𝘁𝗶 𝗱𝗶 𝗰𝗮𝗿𝗯𝗼𝗻𝗶𝗼, da reinvestire in pratiche agricole sostenibili. 𝗢𝗴𝗻𝗶 𝗰𝗿𝗲𝗱𝗶𝘁𝗼 corrisponde a dieci tonnellate 𝗱𝗶 𝗲𝗺𝗶𝘀𝘀𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗲𝗾𝘂𝗶𝘃𝗮𝗹𝗲𝗻𝘁𝗶 𝗱𝗶 𝗖𝗢𝟮 𝗿𝗶𝘀𝗽𝗮𝗿𝗺𝗶𝗮𝘁𝗲. L’irrigazione a goccia risulta vantaggiosa anche da un punto di vista economico. Il denaro acquisito con la vendita dei crediti permette di estendere le aree della risaia coltivate a goccia, generando un circolo virtuoso di sostenibilità ambientale ed economica.

Irrigazione a goccia riso chiedi informazioni

Irrigazione a goccia: quale impianto di irrigazione scegliere per il riso? 

Una delle soluzioni tecniche adottate per l’irrigazione del riso a goccia è l’utilizzo dell’ala gocciolante monostagionale Streamline™ X. Un’ala gocciolante leggera dotata di un’elevata resistenza all’occlusione, grazie al labirinto interno che si avvale di una tecnologia esclusiva Netafim denominata TurboNet™, che sfrutta i flussi turbolenti per mantenere pulito il gocciolatore. Le strisce di rinforzo esterne agiscono da barriera tra il terreno e l’ala gocciolante, proteggendola da eventuali danni esterni e aumentando la robustezza. Le fasi di stesura e di recupero risultano quindi più semplici e veloci.  

Per una scelta ancora più sostenibile, la soluzione per irrigare a goccia il riso è l’ala gocciolante Streamline X ReGen™. In grado di combinare le caratteristiche di affidabilità e resistenza dell’ala gocciolante Streamline™ X a un approccio attento all’ambiente. L’ala gocciolante contiene infatti al suo interno fino al 40% di polietilene rigenerato, che viene prodotto recuperando e riciclando le ali gocciolanti utilizzate in campo nelle stagioni precedenti. 

ala gocciolante Netafim riso

15 ettari di riso Carnaroli irrigato a goccia: l’esperienza vincente dell’Azienda Agricola La Fagiana 

La Fagiana è una delle prime aziende agricole in Italia che ha implementato l’irrigazione del riso a goccia. Ad oggi vengono irrigati a goccia 15 ettari (circa il 10% della superficie totale della risaia) ottenendo buoni risultati di resa e un riso Carnaroli di qualità superiore, che può fregiarsi del marchio speciale “Riso del Centenario – Millesimato”. Creato appositamente per celebrare questa produzione di riso irrigato a goccia dalle eccellenti proprietà.  

L’azienda La Fagiana ha scelto di utilizzare l’ala gocciolante monostagionale Typhoon Plus, che garantisce altissima affidabilità, massima resistenza all’occlusione, un’eccellente uniformità di irrigazione anche in presenza di acque difficili,  raggiungendo gli obiettivi di reddito e produttivi.  

Cruciale è stata poi l’implementazione del Digital Farming, con la centralina NetaFarm che consente all’azienda di avere un controllo sia dello stato dell’irrigazione delle risaie sia dello stato di funzionamento dell’impianto. 

Guarda il video per saperne di più: